Maggio 13, 2011
In merito ai 19 arresti compiuti nella giornata di ieri da parte dei Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Benevento dove ad essere coinvolti, tra gli altri, sono stati anche il primo cittadino del centro caudino, Antonio Izzo, e l’assessore ai Lavori Pubblici e Protezione Civile, Silvio Paradisi, è intervenuto, con una nota, Amleto Frosi, per l’Associazione Libera Contro le Mafie di Benevento.
“Siamo profondamente preoccupati – scrive – per il diffondersi della corruzione nel nostro paese e, ancor di più, nel Sannio.
Adesso è d’obbligo aumentare le azioni volte al contrasto della criminalità con forme di coesione istituzionali e sociali, attente ad impedire che la Legalità diventi slogan propagandistico.
Chiediamo al prefetto Michele Mazza di accertare la concreta attuazione di tutti i protocolli della legalità sottoscritti e di intervenire nel controllo degli appalti facendo convergere i migliori livelli di conoscenza e competenza attraverso modalità sperimentate in territori ad alta densità camorristica.
Non possiamo e non dobbiamo ascoltare i soliti ritornelli che cercano di minimizzare l’emergenza criminalità nel Sannio, giunta nel suo massimo splendore nel consolidato sodalizio criminalità e frange di politici”. “La corruzione minaccia il prestigio e la credibilità delle Istituzioni – continua Frosi – inquina e distorce gravemente l’economia, sottrae risorse destinate al bene della comunità, corrode il senso civico e la stessa cultura democratica. La nostra campagna di raccolta di firme per la confisca e l’uso sociale dei beni sottratti ai corrotti è emblematica e sempre più avallata da vicende come quest’ultima di Montesarchio”.
“In questo modo – conclude – anche l’Italia potrà finalmente fare ricorso a norme chiare, strumenti e sanzioni efficaci per contrastare davvero il diffondersi di questa autentica piaga sociale, economica e morale e che alimenta le mafie”.