NOSTRO SERVIZIO – “Il Partito Democratico avrebbe dovuto mettere al centro del dibattito politico, alla vigilia di un importante appuntamento elettorale, il tema della governance territoriale in un Mezzogiorno sempre più depauperato, affrontare le questioni dello sviluppo, della crisi del commercio e delle gravissime crisi aziendali e produttive, rilanciare con forza il tema del lavoro, la questione ambientale e dei rifiuti. Insomma caratterizzarsi sul piano dei contenuti con proposte convincenti da sottoporre ai cittadini di questa città e di questa provincia. Prendo atto che ad oggi tutto questo manca, preferendo un approccio diverso. Per questo motivo mi dimetto dal ruolo di Vicesegretario Provinciale del Partito e mi autosospendo dallo stesso”. Con questo breve comunicato arrivano le prevedibili dimissioni di Francesco Nardone, figlio dell’ex presidente della Provincia sannita Carmine, da vicesegretario provinciale del Pd. Dimissioni che hanno una doppia valenza: prima di tutto segnano la definitiva scissione della famiglia Nardone con il Partito Democratico, dopo che lo stesso Carmine Nardone, giorni fa, aveva affermato di non “riconoscersci più nel Pd”. A questo va aggiunto che Carmine Nardone si libera totalmente dagli schemi di partito e, le dimissioni del figlio, sono in realtà la conferma alla candidatura a sindaco di Benevento dell’ex presidente della Rocca dei Rettori: lista civica dunque? Pare di si, ma con l’appoggio di Viespoli e Co….