Quando il sole splende a Napoli e il mare brilla calmo sotto i suoi raggi, la città ci appare come un angolo di paradiso, spazzando via tutto il grigiore e perfino le paure di giorni in cui piogge disastrose hanno causato danni in Campania e in altre regioni italiane.
Certo volte ci chiediamo pieni di sgomento se anche a Napoli ci stiamo abituando proprio a tutto: a inquinamento da rifiuti tossici, clima tropicalizzato con pesanti piogge, enormi chicchi di grandine e alberi che ci cadono sulla testa, allagamenti e fango, perdita di case e preziose attività lavorative e, cosa ancor più grave, al sentirsi impotenti di fronte a migliaia di profughi che muoiono in mare o che attraversano l’Europa a piedi, agli occhi spenti dei bambini con l’orrore stampato nelle pupille da violenze, sofferenze, fame e stenti. E come se non bastasse ogni giorno si parla di guerre e di un’ eventuale partecipazione dell’ Italia ad esse in questo o quel paese, mentre ci sentiamo sempre più in balia di attacchi terroristici con il Giubileo alle porte.
Dopo queste dolorose riflessioni su un quadro nazionale e internazionale davvero impressionante, troviamo un po’ di conforto e speranza ricordando iniziative positive, come la recente campagna “Cibo per tutti” di ActionAid, i discorsi di Papa Francesco e l’impegno di Expo 2015 sullo stesso tema. E ci auguriamo vivamente che alle parole seguano fatti concreti.
Secondo i dati FAO “Il numero complessivo delle persone che soffrono la fame nel mondo è sceso a 795 milioni – 216 milioni in meno rispetto al biennio 1990-92”, ma Papa Francesco commentando tale aggiornamento, ha affermato che occorre comunque un maggiore impegno per affrontare il problema.
Dopo l’enciclica “Laudato si’, mi’ Signore” in difesa dell’ambiente, anche il discorso tenuto lo scorso giugno in Vaticano ai rappresentanti FAO, ci sembra una coraggiosa presa di posizione contro le speculazioni delle multinazionali.
Egli, in effetti, ha chiesto alla FAO di garantire difesa dell’ambiente, cibo e acqua a tutti i popoli, poiché “i prodotti della terra hanno un valore che possiamo definire sacro in quanto frutto del lavoro quotidiano di persone, famiglie, comunità, contadini …L’acqua resta simbolo di vita. Bisogna pertanto rivedere i modelli di comportamento mondiali e garantire, oggi e in futuro, che tutti possano accedere all’acqua, fermando accaparramento della terra che sottrae l’acqua a popoli e persone”.
Ha sottolineato, inoltre, che sarebbe opportuno “modificare gli stili di vita” con senso di responsabilità e maggiore sobrietà, evitando immani sprechi e sfruttando meno risorse (http://www.onuitalia.com/2015/06/12/fao-papa-usa-parole-dure-per-diritto-a-cibo-e-acqua-contro-multinazionali/).
Ed infine anche l’ Expo 2015 ha messo in evidenza l’importanza di cibo e acqua, lanciando il tema “Nutrire il pianeta, energia per la vita”. A quanto pare l’acqua, bene prezioso, è ancora un sogno per milioni di persone, poiché “permane la tragedia degli 884 milioni di esseri umani privi di accesso all’acqua potabile e dei 2,6 miliardi privi di servizi igienici di base….Expo Milano 2015 è l’occasione per riflettere e confrontarsi sui diversi tentativi di trovare soluzioni alle contraddizioni del nostro mondo: se da una parte c’è ancora chi soffre la fame (circa 870 milioni di persone denutrite nel biennio 2010-2012), dall’altra c’è chi muore per disturbi di salute legati a un’alimentazione scorretta e troppo cibo (circa 2,8 milioni di decessi per malattie legate a obesità o sovrappeso). Inoltre ogni anno, circa 1,3 miliardi di tonnellate di cibo vengono sprecate. Per questo motivo servono scelte politiche consapevoli, stili di vita sostenibili e, anche attraverso l’utilizzo di tecnologie all’avanguardia, sarà possibile trovare un equilibrio tra disponibilità e consumo delle risorse” (http://www.expo2015.org/it/cos-e/il-tema ).
Concludendo, ambiente, acqua e cibo, considerati “beni comuni” insieme al diritto a istruzione, lavoro e cultura sono davvero fondamentali per raggiungere un più alto livello di civiltà radicato in pace, libertà e democrazia.