Regione dei Due Principati: semplice provocazione o si fa sul serio?

pubblicato da entroterra.org il giorno 21 Febbraio 2011


Febbraio 21, 2011

NOSTRO SERVIZIO – Sembrava una provocazione, dovuta dal malcontento, alla voracità napoletana, al problema dei rifiuti, ai finanziamenti a pioggia che penalizzano l’entroterra campano. Invece sembra proprio che l’idea di metter su una nuova regione, denominata Due Principati, non sembra una boutade. Almeno nelle intenzioni. L’Associazione Spazio Aperto ne ha discusso presso la sala consiliare di Palazzo Mosti a Benevento, gremita per l’occasione,  un incontro sul tema: “Le ragioni storiche, sociali , economiche, politiche della Regione dei Due Principati”.
E’ stata dunque dibattuta la questione dell’autonomia delle province di Salerno, Avellino e Benevento da quelle di Caserta e Salerno. “I Sanniti, gli Irpini, i Salernitani devono lasciare le cose così come stanno nel degrado più completo o devono assumere una iniziativa nella quale, caricandosi completamente dei doveri dell’ora, cerchino insieme, ed in autonomia da Napoli, una via diversa”.  Questo il motto dei promotori.

Hanno aperto la discussione Vincenzo Martone, presidente regionale di Spazio Aperto, e Rossella Del Prete dell’Università di Benevento. A seguire la relazione di Francesco Barra dell’Univesità di Salerno e gli interventi del senatore Angelo Flammina e dell’onorevole Giuseppe Gargani per la provincia di Avellino, della deputata Nunzia De Girolamo, del consigliere regionale Umberto del Basso De Caro, del sindaco di benevento, Fausto Pepe e del senatore Pasquale Viespoli per Benevento e, infine, dell’ex assessore regionale Angelo Grillo e del vice presidente del consiglio regionale, Gennaro Mucciolo. I lavori sono stati presieduti da  Giovanni Zarro.

Tra i più agguerriti e motivati alla realizzazione della nuova regione è stato proprio Cirielli: “La nuova Regione – ha affermato il presidente della Provincia di Salerno -senza le province di Avellino e Benevento, non si può fare. Salerno non può camminare da sola, ha bisogno del supporto anche degli altri territori”.
E’ stato Zarro ad introdurre il discorso davanti ad una folta platea: “Le Regioni esistono da 40 anni, ma la nostra è invasa dall’hinterland di Caserta.
Noi siamo ben altra cosa, bisogna puntare su una strada di un nuovo sviluppo economico e sociale e l’assetto attuale del territorio deve essere diverso. Bisogna contribuire tutti insieme alla costruzione di una Regione”. Concordi tutti i politici presenti al tavolo, con la parlamentare sannita Nunzia De Girolamo che ha però detto di preferire la realizzazione del Molisannio (regione che racchiuderebbe le provincie di Benevento, Campobasso ed Isernia) e, solo in seconda battuta, quella dei Due Principati.

E ora che si fa?

“Stiamo aspettando una valutazione dalla Corte Costituzionale, – ha affermato ai taccuini di Entroterra il parlamentare del Pdl, Nicola Formichella,  –  ma bisogna cambiare Regione, perché le risorse economiche sono inutilizzate e, nonostante abbia votato e sostenuto l’elezione di Stefano Caldoro come presidente della Regione, ritengo che anche con questo governo non si cambi nulla perché c’è incapacità nel gestire le situazioni, non c’è volontà di sedersi dietro ad un tavolo tutti insieme.
Il problema rimane l’assetto istituzionale ed anche io sono costretto a litigare con Caldoro per far emergere i problemi di Salerno”.