L’Arco di Traiano è uno dei luoghi “aurei” della storia antica e costituisce anche un segno importante nello sviluppo della città di Benevento.
Un progetto innovativo è stato dedicato all’Arco di Traiano. I docenti universitari ed i ricercatori del centro DIAPReM (Centro Dipartimentale per lo Sviluppo di Procedure Automatiche Integrate per il Restauro dei Monumenti) e del laboratorio NubLab dell’Università di Ferrara, utilizzando speciali Laser Scanner per immagini tridimensionali di Konica Minolta, hanno effettuato il rilevamento in digitale delle sculture e del fregio superiore dell’antico arco romano.
Nella parte alta del monumento, ad oltre 10 metri dal suolo e lungo tutto il suo perimetro di 45 metri, è riportato un prezioso fregio alto circa 60 centimetri che racconta le vicende e le battaglie dell’imperatore Traiano. A causa dell’altezza a cui si trova la scultura originale, risultava impossibile osservarla bene nei particolari, coglierne distintamente tratti e contorni, seguirne l’intera trama che si dispiega tutto attorno al monumento.
Con i Laser Scanner 3D di Konica Minolta (modello Vivid-910 a lama di luce rossa, funzionante a triangolazione ottica) i ricercatori hanno “fotografato” la striscia dell’altorilievo, scomponendola in milioni di punti in 3D. Tali punti vanno poi a ricomporre con precisione microscopica la sagoma originaria dell’oggetto, ottenendo un’immagine digitale tridimensionale, precisa al decimo di millimetro, per poi realizzarne copie identiche, ma in gesso (e in scale diverse).
Esse faranno parte del patrimonio espositivo del Museo della Città di Benevento, che la Soprintendenza per i Beni archeologici per le province di Benevento, Salerno e Avellino sta allestendo nelle sale e negli spazi dell’ex-convento di San Felice. Nelle strutture del nuovo Museo della Città, una sala sarà appositamente dedicata all’Arco di Traiano. In questo modo i visitatori potranno ammirare agevolmente il famoso monumento mentre studiosi ed esperti potranno analizzarne le caratteristiche nei minimi dettagli.
L’Arco di Traiano possiede indubbiamente una notevole valenza e dimensione scultorea: proprio per tale ragione si può comprendere l’utilità di questo progetto che ha permesso di raggiungere un elevato livello di dettaglio, fino ad acquisire dati delle singole parti con grande accuratezza.
L’arco fu eretto nel 114 d.C. per celebrare la nuova via Appia verso Brindisi, voluta dall’imperatore Traiano, e contiene nel suo apparato scultoreo, rivestito in marmo di Carrara, le vittorie e la biografia dell’imperatore, dalle guerre con i Daci fino alle vicende romane.
L’arco di Traiano fu successivamente inserito dai longobardi nelle cinte murarie della città diventandone una porta: la “Porta Aurea”. Solo durante il Ventennio fascista si è realizzata la “monumentalizzazione” dell’arco, attraverso un’operazione di isolamento, abbattendo i resti medioevali. Oggi l’Arco si trova in un importante luogo urbano che è stato anche oggetto di un concorso di idee per la sua riqualificazione.
È stato dunque necessario compiere questo rilievo dettagliato, dopo gli ultimi interventi di consolidamento, pulitura e restauro, perché in questo modo si è avuta la possibilità di costituire un archivio dati aggiornato sullo stato morfologico attuale, da utilizzare anche come riferimento per successivi confronti e monitoraggi. Inoltre ciò ha permesso di costituire la base per realizzare modelli, descrizioni e documentazioni per l’allestimento di sale espositive sulla storia dell’Arco e dei suoi lavori di restauro.