Referendum: Bonelli infiamma la platea di S.Nicola Manfredi

pubblicato da entroterra.org il giorno 6 Giugno 2011


Giugno 6, 2011

Probabilmente, sono stati troppo prudenti i componenti dell’associazione socio-culturale “Labos” di San Nicola Manfredi, a organizzare oggi pomeriggio nella sala consiliare del Municipio, il convegno-dibattito sui quattro quesiti dei referendum indetti per il 12 e 13 giugno. Troppo piccola per contenere gli intervenuti e poco ospitale con molte persone rimaste in piedi o andate via per l’impossibilità ad assistere o ascoltare. Una pecca veniale per il sodalizio nato da poco e che comunque ha raggiunto lo scopo prefisso: informare e sensibilizzare, con tale iniziativa, la comunità sannicolese sul rischio nucleare, su quello connesso alla privatizzazione dell’acqua e sulla problematica del legittimo impedimento.

Ne hanno parlato, moderati da Erica Marino, presidente di “Labos”, Angelo Bonelli, presidente nazionale dei Verdi, Nicoletta Forni, avvocato, Luca Zolli, imprenditore agricolo, Nicola Savoia, esponente del Comitato provinciale per l’acqua pubblica e Camillo Campolongo, referente Energia del WWF della Campania.

All’attento, nutrito e partecipe uditorio i relatori hanno dettagliatamente spiegato perché è importante andare a votare e adoperarsi per convincere altre persone a farlo, domenica e lunedì prossimi.

Il primo quesito propone l’abrogazione dell’articolo 23bis del Decreto Ronchi che consente la privatizzazione della gestione dei servizi idrici, ora dei Comuni, associati in Ambiti territoriali ottimali, i cosiddetti Ato. Se dovesse raggiungersi il quorum che rende valido ogni referendum, il 50% più un voto degli aventi diritto, e se dovesse nelel urne vincere il ‘Sì’, non si dovranno più affidare i servizi idrici in concessione, attraverso gare aperte anche ai privati, entro il prossimo 31 dicembre, tanto meno le aziende a maggioranza pubblica dovranno più cedere ai privati parti delle quote azionarie entro il 2013.

Il secondo quesito propone l’abrogazione della norma secondo la quale la tariffa per l’erogazione dell’acqua dovrà essere calcolata prevedendo anche una remunerazione per il capitale investito dal gestore, fino a un massimo del 7%.

Il terzo referendum è quello più noto e più contrastato dal Governo Berlsuconi, recentemente anche con una moratoria, di dodici mesi, sull’avvio della costruzione di centrali nucleari. E da ultimo con un ricorso alla Corte Costituzionale contro la decisione della Corte di Cassazione che ha mantenuto il referendum nonostante detta moratoria. I referendari chiedono un ‘Sì’ abrogativo della legge che prevede il programma di energia nucleare.

Il quarto quesito non è di natura ambientalista ma riguarda una delle materie maggiormente al centro dello scontro politico in Italia negli ultimi anni: si chiede l’abrogazione della legge, già ridotta di applicabilità (e in precedenza del tutto bocciata) dalle Corte Costituzionale, sul legittimo impedimento, uno scudo giudiziario per le alte cariche dello Stato, a cominciare dal Presidente del Consiglio, che sospende il processo per il periodo in cui l’imputato rivesta la carica.

Sui primi tre quesiti hanno parlato Bonelli e gli altri oratori, la trattazione del legittimo impedimento invece è stata appannaggio della Forni che ha rimarcato quanto la legge attualmente in vigore urti contro uno dei principi cardini della nostra Costituzione, l’uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge.

Il leader dei Verdi ha ribadito la natura etica prima ancora che politica della consultazione referendaria perché si va a decidere su delle questioni che riguarderanno la vita dei nostri figli. Bonelli ha confutato le varie tesi degli avversari dei referendari precisando per ogni questione trattata le fonti cui faceva riferimento. Mettendo in discussione quelli che vengono spacciati per assunti inconfutabili, tipo l’insostenibilità di una politica energetica fondata sulle energie rinnovabili sulla “necessità” e la “convenienza” del nucleare.

Come successivamente, analiticamente dimostrato da Campolongo, Bonelli ha posto la questione in altri termini e, cioè, sull’inizio della risoluzione a monte del problema, riducendo i consumi, sia dell’energia come dell’acqua. Anche perché di energia ne abbiamo molto di più di quella che occorre. Su questo argomento, Campolongo ha agganciato la assoluta superfluità di una centrale a turbogas come quella proposta dalla Luminosa a Benevento, per i bisogni energetici del Sannio. Superflua e dannosa, per i connessi problemi d’impatto ambientale che porrebbe.

Bonelli, in particolare, sull’acqua lasciata gestire ai privati ha sottolineato una profonda contraddizione: l’acqua deve essere risparmiata al massimo, mentre è evidente che chi la gestirebbe da privato, inseguendo il profitto, farebbe di tutto perché, consumandosene di più, guadagni di più.

Un dibattito ha concluso la manifestazione dal quale è partito forte un invito ad andare a votare, perché questa volta, a differenza di tante altre in passato, il quorum potrà essere raggiunto per cui nessuno, a San Nicola Manfredi o altrove, si deve sentire escluso dal diritto-dovere di contribuirvi.