Missione compiuta: il complesso di S.Sofia di Benevento è patrimonio Unesco

pubblicato da entroterra.org il giorno 27 Giugno 2011


Giugno 27, 2011

Parigi, place de Fontenoy, palazzo dell’Unesco. Raffaele Del Vecchio, vicesindaco e assessore alla Cultura del Comune di Benevento e Rino Vitelli, dirigente del settore, probabilmente quattro anni fa, quando tutto è cominciato, non avrebbero mai immaginato di trascorrere tante ore volontariamente segregati nella struttura, a pochi passi dagli scorci più belli della ”ville lumière”, per seguire da vicino le sorti della candidatura di Santa Sofia.
La 35esina commissione del comitato del Patrimonio Mondiale Unesco ha approvato l’iscrizione del sito «I Longobardi in Italia. I luoghi del potere» tra cui rientra anche Benevento con il chiostro di Santa Sofia. Era il 16 giugno del 2007 quando il Comune faceva sapere che «la Benevento longobarda potrebbe diventare Patrimonio dell’umanità».

Era stato il Ministero per i Beni e le Attività Culturali ad identificare le località candidabili all’iscrizione nella lista del «Patrimonio mondiale». L’iter era partito nei mesi precedenti a seguito della richiesta inoltrata da Cividale del Friuli, cui si erano poi unite Brescia e Castelseprio; in seguito, dopo i sopralluoghi condotti dalla referente ministeriale del progetto, Angela Maria Ferroni, erano stati selezionati anche Spoleto e Benevento. Immediata l’attivazione di Del Vecchio e in generale del Comune: fin dall’indomani ci si era messi al lavoro insieme a rappresentanti della Provincia e della Soprintendenza per iniziare a discutere della zona di perimetrazione dei monumenti (si parlava sia di Santa Sofia che del complesso di Sant’Ilario a Port’Aurea), la cosiddetta “buffer zone”, e dei criteri da adottare per redigere i dossier e il piano di gestione necessari per completare l’iter della candidatura.

Da allora riunioni, ispezioni, momenti di concertazione e raccordo con le amministrazioni delle altre località coinvolte. Un lavoro lungo, minuzioso, impegnativo, portato avanti nella convinzione delle enorme ricaduta positiva del riconoscimento.

«Dalle 22.20 di ieri – dice emozionato a telefono il vicesindaco e assessore alla cultura Raffaele Del Vecchio – la chiesa di S. Sofia è patrimonio dell’Umanità. È un traguardo incredibile e importante e arricchisce ancora di più la città di Benevento. L’ammissione è stata piena e il progetto ha ricevuto il plauso della commissione». C’è stata esultanza nel palazzo dell’Unesco, con brindisi e foto ufficiali dei sette rappresentanti dei comuni italiani che fanno parte del progetto: Cividale del Friuli (l’area della Gastaldaga con il Tempietto Longobardo e il Complesso episcopale); Brescia (il Monastero di Santa Giulia); Castelseprio (l’area del castrum con il monastero di Torba), la chiesa di Santa Maria foris portas con i suoi affreschi e i ruderi della basilica di San Giovanni Evangelista; Spoleto (la basilica di San Salvatore); Monte Sant’Angelo (il santuario di San Michele). Tra oggi e domani, al ritorno di Del Vecchio, il comune illustrerà il progetto e le iniziative per il sito. Si aprono nuove prospettive per il turismo culturale in città.