Il Tratturo Pescasseroli-Candela nasce come via militare di servizio per le legioni romane e diviene, poi, percorso della transumanza dai Monti dell’Abruzzo al Tavoliere delle Pugle.

Visualizza una “volo” satellitare sul Tratturo
“Vai alla mappa Google del Tratturo”
Il Pescasseroli-Candela è una grande strada verde che ha tratturelli di dimensioni minori come svincoli per il collegamento con centri abitati limitrofi. E’ lungo, complessivamente, 211 chilometri e largo 55,55 metri (30 passi napoletani; un passo = 185,2 cm). Il tracciato alterna vallate e altopiani, con deviazioni nette alla ricerca del percorso più breve.
Foto panoramica del Regio Tratturo nei pressi
di Santa croce del Sannio (BN)
Il tracciato è delimitato da 1.546 termini lapidei di confine con i privati (numerati progressivamente a partire da Pescasseroli, con i numeri dispari a sinistra e i pari a destra) e, a tratti, da muretti a secco e siepi.
I cippi lapidei, che contraddistinguevano i tratturi dall’epoca aragonese in poi, si trovavano ai margini della pista o nella parte centrale e non solo servivano ad identificare i tracciati del tratturo, ma anche assicuravano ai pastori privilegi e protezione durante la transumanza. La Dogana di Foggia , infatti, assolveva ai suoi fini istituzionali di gestione dell’area interessata dalla transumanza, attraverso l’opera dei regi compassatori che verificavano i confini, reintegravano al fisco le superfici abusivamente occupate. I documenti grafici riguardanti le reintegre che si eseguirono dal XVI secolo in poi, sono dei veri e propri capolavori di disegno del tratturo, conservati nel Museo del territorio di Foggia. La prima descrizione del tratturo Pescasseroli-Candela risale al 1778, ad opera di Nicola Conte e Vincenzo Magnaccia ed è presumibile che, in questo tratturo, i cippi RT compaiano a partire da questa epoca.
Uno dei termini lapidei di confine
Il tracciato non è stato coltivato da millenni perciò ospita una flora particolare, dalle orchidee selvatiche ai funghi “cardarelli”, dalla “berretta di prete” – i cui frutti venivano usati dai pastori contro le pulci- alla rosa canina, dalle erbe aromatiche ai giunchi, utilizzati per realizzare le fascere per formaggio e ricotta.

Il Regio Tratturo Pescasseroli-Candela attraversa 4 Regioni (Abruzzo, Molise, Campania, Puglia), 6 Province (L’Aquila, Isernia, Campobasso, Benevento, Avellino, Foggia), 39 Comuni.
Il suo tracciato attraversa ambienti tra i più disparati, alternando altopiani con incantevoli panorami a vallate ricche di sorgenti.
Lungo il tracciato del tratturo si incontrano edifici e manufatti che nei secoli hanno rappresentato punti nodali del commercio e della sosta, tra questi notevole importanza hanno rivestito le taverne e le masserie. Esse sono costruzioni in muratura mista, con più vani e locali attrezzati per la sosta delle greggi e degli addetti. Sono localizzate in punti particolari come zone di valico, attraversamento di fiumi, incrocio tra tratturi o tra tratturi e tratturelli, spazi areali tra il paese e il trattuto.
La taverna di Montechiodo, Buonalbergo (BN)
Una struttura adibita alla conta delle pecore
in prossimità di Candela (FG)
Non mancano i luoghi di culto, come le cappelle, legate perlopiù alla Madonna e a San Michele Arcangelo, a protezione dei pastori contro i malanni e i pericoli. Molti fontanili ed abbeveratoi consentivano durante la transumanza il ristoro a uomini e animali. I mulini ad acqua erano indispensabili per la macina dei cereali.
Al sistema tratturale del Pescasseroli-Candela sono legate anche diverse aree archeologiche.
Fra queste si ricordano l’Area archeologica di Isernia, legata all’Homo Aeserniensis. Ricchissima di fascino e storia è anche l’Area archeologica di Altilia, vicino Campobasso, città prima sannitica e poi romana sorta e cresciuta grazie all’economia del Tratturo che la attraversa in modo longitudinale
Vai alla raccolta foto di Altilia-sepino.
Per approfondimenti su Altilia
Porta Bojano: l’ingresso del Tratturo all’interno dell’antica città di Altilia
Poco distante dal passaggio del Tratturo, in Molise, c’è anche il sito archeologico Sannita di Pietrabbondante (IS).
Il Teatro sannita di Pietrabbondante
Per approfondimenti su Pietrabbondante
Ricco di storia, fascino e mistero è anche il sito archeologico di Bebio (Cricello – area Sannio), antica capitale dei Liguri Apuani, deportati nel Sannio dai Romani, in numero di 49.000, nel 181 a.C.
Per approfondimenti su Bebio
Vedi lo slide show di un’escursione sul Tratturo fino al sito di Bebio
Archeologicamente molto rilevante è anche l’area “Irpinia”, con Casalbore, Montecalvo Irpino e Ariano Irpino in provincia di Avellino. In quest’area sono presenti i resti dell’antica Via Traiana, tratto meridionale della Via Francigena che incrocia il Regio Tratturo nei pressi di Buonalbergo; la necropoli Sannita di Spineto; il sito archeologico di Aequm Tuticum, i resti del Tempio Italico di Casalbore e i musei di Ariano Irpino.
La necropoli Sannita di Spineto
Per approfondimenti su Aequm Tuticum
Per approofondimenti sulla Via Francigena del Sud
La flora e la fauna del Regio Tratturo
Il tacciato si presta all’ecoturismo, al trekking e all’escursionismo grazie ad un ambiente naturale di notevole pregio.
La flora e la fauna sono particolarmente degni di attenzione in quanto il tratturo, non essendo stato mai coltivato, ha un ecosistema speciale ed interessante. Tutto il tracciato è ricoperto da una flora spontanea costituita da fiori ed erbe aromatiche (orchidea selvatica, ciclamino, croco, menta e timo selvatico), erbe officinali (iperico, berretta di prete, i cui fiori erano un buon rimedio contro le pulci). Le siepi che, alternandosi ai muretti, delimitavano l’intero tracciato, sono ancora oggi visibili con i loro fiori variopinti (dai cespugli di rosa canina a quelli di biancospino, etc.). Il pascolo, soprattutto nelle aree ancora oggi battute dalle greggi, ha mantenuto un perfetto equilibrio tra leguminose e graminacee. Nelle zone umide è comune il giunco, che veniva usato per intrecciare le caratteristiche fuscelle per il formaggio e la ricotta, mentre le pendici sono ricche di ginestre. Sono presenti anche diverse varietà di funghi mangerecci (prataiolo e cardarello). Il confine con i terreni coltivati è segnato dal cerro, ottimo riparo dalla calura estiva.
Particolarmente interessante è anche la fauna: tra gli uccelli sorvolano i territori tra i 900 e i 1.700 metri la poiana, il nibbio bruno e il lanario. Sono diffusi anche la beccaccia, la tortola ed il cuculo. Tra i passeriformi sono caratteristici i corvidi, la passera scopaiola, la capinera, il fringuello, la tordella, etc. Tra i mammiferi di piccole dimensioni troviamo: il toporagno, il campagnolo rossastro, l’arvicola. Tra i predatori oltre alla volpe, alla faina, alla donnola, si incontra anche la puzzola. Inoltre il tratturo è il paradiso di coccinelle, farfalle, cavallette, libellule, lucertole e ramarri, ma soprattutto dei grilli, il cui canto accompagna in maniera costante gli escursionisti. |
Via Tratturo
Regio Tratturo Pescasseroli-Candela

|