Brutta tegola per le zone dell’entroterra campano che sono, con un vero e proprio colpo di spugna dei consiglieri napoletani in Regione, nuovamente a rischio riguardo future realizzazioni di discariche per i rifiuti. Passa in Consiglio regionale infatti, la norma che di fatto deroga il principio della provincializzazione della gestione del ciclo dei rifiuti. Il provvedimento è passato con 34 sì (i voti della maggioranza cui si sono aggiunti quelli dell’Idv), 11 astenuti (tutti tra le file del Pd) e 5 contrari: Zecchino (del gruppo Caldoro presidente), Ruggiero (Pdl), Lonardo (Udeur), D’Amelio e Del Basso De Caro (tutti e due del Pd). I socialisti Mucciolo e Oliviero hanno abbandonato l’aula per dissenso. La norma prevede che qualora il piano d’ambito di una Provincia non riesca a garantire il pieno rispetto del principio dell’autosufficienza per fondate e comprovate ragioni oggettive, la giunta regionale, su motivata richiesta della provincia interessata, acquisito il parere dei competenti organi tecnici e tecnico-sanitari, conferma la effettiva ricorrenza delle ragioni medesime. In tal caso, entro 45 giorni dalla adozione della delibera della giunta regionale, le altre province procedono alla modifica o alla integrazione dei rispettivi piani d’ambito, al fine di garantire il principio dell’autosufficienza su base regionale, nel rispetto dell’articolo 182 del decreto legislativo 152/06 e in coerenza con gli indirizzi del Piano regionale di gestione dei rifiuti. I provvedimenti relativi devono essere accompagnati da forme di compensazione, definite d’intesa tra le province interessate.
Qualora le province non dovessero trovare l’intesa scatterebbero i poteri sostitutivi previsti dalla legge in capo al presidente della giunta regionale. La norma, inoltre, laddove prevede che le province dovranno procedere alla modifica o alla integrazione dei rispettivi piani d’ambito, non esclude anche la possibilità di nuove discariche in quei territori.