Oggi sciopero dei lavoratori del trasporto pubblico locale: le motivazioni dei sindacati

pubblicato da entroterra.org il giorno 30 Marzo 2011


Marzo 30, 2011

I rappresentanti dei sindacati Filt Cgil, Fit Cisl e UilTrasporti, in una nota indirizzata al prefetto di Benevento Michele Mazza e all’assessore provinciale ai Trasporti, Gianvito Bello, sottolineano che oggi, giovedì 31 marzo, è previsto lo sciopero dei lavoratori del trasporto pubblico locale “per il contratto nazionale unico della mobilità, per la tutela del reddito, per la clausola sociale, per la difesa del lavoro e contro l’assenza di regole negli appalti”.

“In Campania – si legge nella nota – il comparto sta vivendo un momento drammatico per effetto dei recenti tagli effettuati dalla Regione sul trasporto pubblico locale che avranno conseguenze devastanti sui livelli occupazionali e sull’utenza. Le associazioni datoriali hanno già preannunciato 2300 esuberi in Campania e più dettagliatamente 40 in provincia di Benevento che impiega nel settore non più di 200 addetti.

Pertanto si tratterebbe di un riduzione del 20% del personale e una soppressione di altrettanti servizi.
Per questo le OO.SS. regionali di categoria hanno caratterizzato lo sciopero in Campania contro il taglio delle risorse che condanna il trasporto locale ad un declino irrecuperabile con meno autobus e treni per i pendolari, maggiori disagi per i cittadini, aumento delle tariffe e tagli al personale. A Benevento si è profondamente preoccupati sul clima che si sta diffondendo tra i lavoratori, in special modo per quelli delle autolinee private.

Tre aziende scomparse negli ultimi anni, mancati pagamenti degli stipendi, condizioni di sicurezza inesistenti, turn-over bloccato da anni, ricorso a prestazioni eccedenti il normale nastro lavorativo, limitazioni delle ferie e mancata applicazione del Contratto Nazionale; questo è il quadro all’interno del quale i lavoratori delle aziende private hanno vissuto A questo si aggiunge questa mannaia dei tagli al settore”.

“La certezza dei tagli – prosegue la nota – data dalla Delibera Regionale del 30 dicembre u.s. e l’incertezza del proprio futuro hanno seriamente minato la fiducia dei lavoratori che si sentono abbandonati a se stessi. Tale delibera è stata nel frattempo impugnata dalle aziende gestori del servizio che hanno di conseguenza comunicato, tramite le proprie associazioni, di non voler sottoscrivere i contratti di servizio; parallelamente sul tavolo regionale si sta discutendo sui tagli, sugli effetti degli stessi, sulla reperibilità di altre risorse e il prossimo incontro è fissato per il 1°aprile.

Per questo, a evitare ulteriori confusioni, si invita l’assessorato provinciale a non sollecitare le aziende alla firma dei contratti ma di soprassedere e di prorogare almeno per qualche mese i servizi attuali e di concertare insieme alle OO.SS. le soluzioni alle problematiche per evitare il licenziamento di decine di lavoratori. In caso contrario, la Provincia si assume la responsabilità di far rimanere 18 aziende con decine di amministratori dai cospicui stipendi e nel contempo licenziare i lavoratori?

Per questi motivi domani mattina i lavoratori, al fine di difendere il territorio da questo ulteriore e profondo colpo al cuore, pur garantendo i servizi minimi, organizzeranno un sit-in sotto la sede dell’Amministrazione Provinciale per chiedere solidarietà alle istituzioni, ai cittadini, agli utenti per la salvaguardia e la tutela del diritto inalienabile alla mobilità, rendendosi conto che ciò comporterà sicuramente disagio all’utenza alla quale, nel chiedere scusa, si chiede di tollerare queste fastidiose seccature di cui sono involontariamente vittime.  Le scriventi diffidano altresì l’atteggiamento di alcune aziende che provocatoriamente stanno dichiarando di non aver ricevuto comunicazione della proclamazione dello sciopero, ignorando che lo sciopero è nazionale e quindi già ampiamente pubblicizzato e comunicato anche dalla stampa, oltre che, nei termini previsti dalla legge, senza ombra di smentita, sono state tutte avvisate dalle scriventi a mezzo fax”.