“I GIARDINI RAVINO” DI ISCHIA (Un parco tropical -mediterraneo)

pubblicato da Giovanna D'Arbitrio il giorno 26 Maggio 2015


Spesso gli stessi campani non conoscono angoli meravigliosi del nostro territorio, per la verità poco propagandati, e così dobbiamo ringraziare amici che amano scoprire posti nuovi i quali ci guidano alla scoperta dei tesori nascosti di questa  “vituperata” terra, ogni giorno posta sotto i riflettori da Tg e giornali solo per aspetti negativi e cattive notizie.

Siamo grati quindi a Toli e Amalia per aver organizzato un weekend a Ischia durante il quale abbiamo visitato i meravigliosi “Giardini Ravino”.

Come si legge nei dépliant gentilmente forniti dall’organizzazione e sui siti on line, i suddetti giardini furono aperti al pubblico nel 2006. Essi nascono dalla passione naturalistica del capitano di marina Giuseppe D’Ambra il quale ritornava a Forio dai suoi lunghi viaggi intorno al mondo con borse piene di talee e semi di piante rare.

Il clima mite e la fertilità del suolo dell’isola d’Ischia, nonché l’esposizione sul versante occidentale della residenza  hanno favorito l’attecchimento di flora esotica, una collezione unica per varietà e dimensione degli esemplari, un patrimonio enorme che la famiglia D’Ambra ha voluto rendere fruibile a tutti.

I fratelli Christoph e Luca D’Ambra, sotto la supervisione del padre, hanno creato un parco botanico tropical-mediterraneo, un’incantevole oasi verde che include giganteschi e alti cactus colonnari, alcuni dei quali centenari.  Ispirati al concetto di biodiversità i giardini includono 5000 esemplari ,in prevalenza cactacee e succulente e circa 200 cicadee, palme e musacee.

Alla collezione originaria di succulente sono state affiancate altre piante esotiche:  palme, cicadee, zamie, musacee, un’ampia rappresentanza di flora tipicamente mediterranea (comprese le spontanee autoctone, le aromatiche e le officinali, decine di alberi di agrumi e altri alberi da frutto), fioriture ornamentali, piante acquatiche, bonsai, un esemplare di wollemia nobilis, conifera dell’era giurassica che si credeva estinta e riscoperta in Australia nel 1994. Molte di queste piante sono inserite nella lista ufficiale della Comunità Internazionale per la tutela Ambientale e della Ricchezza delle Specie (Act. 1999) e nella lista delle Specie minacciate da preservare (Act. 1995).

La visita si snoda attraverso sentieri privi di barriere architettoniche, tra aiuole delimitate da “parracine”, i tradizionali muretti realizzati con il tipico tufo verde locale, tra bellissime fioriere, pavoni che si offrono alla vista dei visitatori con le loro stupende piume multicolori, panorami mozzafiato.

I Giardini Ravino, inoltre, includono anche una struttura ricreativa: davanti alla terrazza dei grusoni c’è un lounge-bar, dove fare colazione, prendere un aperitivo o consumare un pasto, accompagnati nelle serate estive, da musica live lirica e acustica ed esibizioni di folklore locale.

I Giardini sono molto richiesti anche come sede per feste private, eventi, proiezioni, concerti, rappresentazioni teatrali, mostre, presentazioni di libri, conferenze  e perfino incontri istituzionali. Interessante sapere che essi  si trovano in prossimità di un residence, dotato di due piscine, sauna e un piccolo reparto benessere.

E’ possibile effettuare visite guidate a tema: una generica, che illustra la storia del giardino e mostra gli esemplari botanici di maggiore interesse; una dedicata alla biodiversità delle piante succulente; una mirata alle piante della flora mediterranea, con il patrimonio di miti e leggende consegnato dall’antichità classica; una diretta alle piante officinali e ai loro usi terapeutici in erboristeria, omeopatia, aromaterapia e floriterapia di Bach.

Nel 2010 “L’Osservatorio Parlamentare Europeo e del Consiglio di Europa”,  ha premiato i Giardini Ravino come migliore struttura turistica del Sud Italia “per aver saputo coniugare la tradizione del patrimonio botanico raccolto  dal capitano di Marina Giuseppe D’Ambra con la modernità di una struttura attenta ai temi sociali e ambientali. Contribuendo in questo modo alla promozione di un’isola incantata e unica in Italia”.